Antonio Gentile – Red Fish

Antonio Gentile è un napoletano DOC, uno chef giovane, ma già talentuoso.
La passione per l’innovazione insieme alla conoscenza delle materie prime  gli permette di realizzare ricette che esprimono bene entrambe le anime della buona cucina, tradizione e innovazione, appunto. La formazione accanto a grandi chef pluristellati in Italia e all’estero gli ha fornito gli strumenti per essere pronto a guidare una cucina in un ristorante – come il Red Fish – che fa della qualità e dell’eccellenza i due principali ingredienti comuni a tutti i piatti che vi serviremo a tavola.
2104-oggi Chef Ristorante Red Fish – Ostia Lido
2013-2014 Apsley Heinz Beck Restaurant (2 stelle), The Lanesborough Hotel capopartita alle paste
2012-2013 Ristorante Faro di Capo d’Orso chef Franco Ferrara Maiori – Salerno (1 stella), capopartita agli antipasti
2010-2011 Ristorante Terrazza Margutta – Roma
2008-2010 Ristorante Italian Touch Hotel Furore Inn, chef Antonio Sorrentino, Amalfi (1 stella)
2007-2008 Ristorante Imago Hotel Hassler chef Francesco Apreda – Roma (1 stella)
2006-2007 Ristorante George’s di Antonio Sciullo
2005-2006 Scuola di cucina A Tavola con lo Chef (Direttore didattico Antonio Sciullo)
2014-10-04_03_34_31 1493584_307809756073575_4477231847063016494_o 1510390_397634147091135_8232385104891422865_n
1601039_307811829406701_8924392707538005944_n 10359084_412223728965510_6839735108760383900_o 10361328_318451081676109_8004168224272168315_n 10389604_352294404958443_8491392181120442290_n 10599497_281428508711700_4651183806173327851_n 10885374_345030745684809_866665611230616149_n 11057393_447364582118091_4170093464114432464_n 11110806_384924088362141_5098119536370499415_n 11159451_387677371420146_979968695646498808_n 11329849_400312893489927_6305340747089085901_n 11411803_407986146055935_6634428514193763784_o 11425071_412223728965510_6839735108760383900_n 11536417_417891685065381_3904454761253391050_o 11850555_463015580552991_3413267227720534153_o 12002040_463015563886326_3015157471848572845_n 12006181_461622747358941_3638064556026813432_n 12017608_463015630552986_8429113620183985686_o 12027791_463015600552989_8337019435752045454_n 12036956_462865030568046_2055605766865060593_n 12043039_462876893900193_2446322845263065420_n 12043220_466266393561243_8572419893676394179_n 12079937_470084846512731_6276910958693628910_o 12115968_470365009818048_8588132637424267162_n35028314_the-martian-quando-la-patata-ti-salva-la-vita-1
AntonioRedChiaro 2
carpaccio spigola 3

 

 

10846136_1109897299028295_8064685070158009700_n

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12072710_1106888722662486_7255417108305544353_n

 

 

 

 

 

 

 

Non so con esattezza quando iniziano i sogni, ma credo che Ostia sia uno di quei punti in cui prendono forma. Qui, tra le pieghe dinamiche delle vie che pullulano di gente, in cui il mondo sembra svecchiato, la felicità è un pesciolino rosso inciso su una lastra di cemento: Red Fish.

Una sinfonia che inizia con la naturale smorfia di un sorriso, mani che stringono mani, dipingendo il clima di festa che si prova in una tipica casa del sud, una di quelle in cui c’è sempre un posto da aggiungere, una storia da raccontare e un piatto nuovo da sperimentare.
In questo labirinto di vetro con cucina a vista, mentre sprofondiamo in sedie color sabbia, alziamo alto il volume dei sapori e iniziamo a viaggiare.

Lo staff di Red Fish

Da sinistra, lo chef Antonio Gentile, Emiliano Moretti e Francesco Polito

Il padrone di casa, Francesco Polito, ci dà il benvenuto con un prosecco rosè Bisol. Come proseguire? Che faccia pure lo chef!

ostriche

Giungono dalle acque fredde d’Irlanda e dalle coste francesi, queste deliziose ostriche di cui Emiliano Moretti – fondatore di questo tempio insieme a Francesco – ci narra la storia, facendoci vivere con la sola magia delle parole il burrascoso Oceano Atlantico, che dona alla varietà che ivi cresce una nota più vegetale, delicata come un filo d’erba bagnato dalla rugiada e incipriato di brezza marina: la stessa che bussa alle narici, mandandoci in estasi.
Viceversa, la varietà irlandese conquista il palato con riflessi mielati, carnosi, labili eppur persistenti, senz’altro amplificati da un sorso di Greco di Tufo, Feudi San Gregorio 2014.

 

Nell’attimo precedente l’attesa di una cruditè di gambero rosso, con spuma di pomodoro e riduzione di basilico – decisamente fresco e dal retrogusto sapido – sopraggiunge una composizione di grissini, pane al pomodoro, panini integrali e al latte, provenienti esclusivamente dalle cucine del Red Fish.

Sublime il calamaro farcito con pane, timo e limone, alla cui base vi è una crema di ricotta di bufala, capace da sola di rendere onore al giovanissimo chef partenopeo Antonio Gentile, il quale dice a riguardo: È uno di quei piatti che non siamo riusciti a togliere , così il menù è quello di primavera, ma i clienti ci hanno costretti a lasciarlo.

Il germoglio di cappasanta, invece, che vede protagonista l’asparago, rispetta i canoni del talentuoso Antonio che, dopo aver lavorato a fianco di chef del calibro di Heinz Beck e Francesco Apreda, continua a far tesoro degli insegnamenti di mamma e papà che, ricorda con un sorriso, si indispettiva quando vedeva che frutta e verdura non erano di stagione! Ecco perché ci tengo a mutare le proposte in base a quello che ci dona la terra. Fare diversamente è fuori luogo, è una presa in giro che non posso tollerare.

 

Polpo e patate

Polpo e patate

L’antica unione di polpo e patate subisce un tocco da grande artista, presentando il cefalopode arrosto, disteso su una purea di patate e affiancato da tuberi alquanto particolari sia nel colore che nel sapore, come l’arancione americana e la viola vitelotta.

Ravioli di baccalà mantecato con battuto di pomodoro piennolo

Ravioli di baccalà mantecato con battuto di pomodoro piennolo

Proseguiamo il nostro viaggio con Ravioli di baccalà mantecato, adagiati su un tappeto battuto di pomodoro piennolo. Un involucro sottilissimo e quasi inesistente, che regala alle papille gustative tutta la cremosità iodata e quella spunta acidula e dolciastra del pomodoro.
La seconda proposta di pasta viaggia su un groviglio di spaghettini fedelino cotti direttamente nel sugo di ricciola che, così servita, regala un tocco decisamente intrigantealla secolare aglio, olio e peperoncino.

Fedelino con sugo di ricciola

Fedelino con sugo di ricciola

Ad avvolgere un delicatissimo filetto di spigola provvede invece un packaging di tutto rispetto: crosta di pane salato che, una volta schiuso, mantiene intatti tutti gli aromi del pescato.

Spigola in crosta

Spigola in crosta di pane

Ad anticipare la conclusione del viaggio, panna cotta al maraschino con spuma di fragola, un semifreddo dal sapore particolarissimo, dovuto senz’altro alla nota esotica dei frutti della passione e a seducenti briciole di meringhe e amaretti. Il bianco lampone, invece, una mousse di cioccolato bianco con inserto di lamponi e biscotto alle mandorle, rivela un profilo più soft e meno particolare, ma comunque eccellente, specie se accompagnato da una lacrima di passito.
La parola fine è un mignon di pasta frolla e crema pasticcera, spinta nel dirupo della gola dalla nota sopraffina di un buon caffè: degna conclusione di una danza gustosa e indimenticabile.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento