Giuseppe Garozzo Zannini Quirini – Aristocratico del Gusto

Giuseppe Garozzo Zannini Quirini nasce a Roma nel 1963 in una raffinata famiglia del Sud dalle origini aristocratiche. Dopo aver conseguito il diploma con il massimo dei voti presso il Liceo Scientifico “Villa Sora” di Frascati, supera il test di ammissione alla LUISS Guido Carli, ma sceglie di proseguire gli studi presso la Facoltà statale di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Dopo aver superato le prove scritte per l’ingresso all’Accademia della Guardia di Finanza, decide di non completare il concorso e di intraprendere un percorso nel mondo del lavoro, superando vari concorsi pubblici presso Poste Italiane, Alitalia e Banca d’Italia. Dopo aver frequentato con successo il Corso Concorso, accetta l’assunzione presso la Cassa Depositi e Prestiti, dove inizia come impiegato direttivo. Alla fine del periodo formativo viene subito promosso funzionario e nominato Addetto Stampa presso l’Ufficio Relazioni Esterne.

Per molti anni ricopre il ruolo di redattore e direttore della rassegna stampa aziendale, seguendo numerosi progetti editoriali e di marketing. Nel 2001 viene nominato Segretario della Commissione Parlamentare di Vigilanza presso CdP, con il compito di redigere le relazioni sui bilanci aziendali da presentare al Presidente della Commissione e ai Presidenti di Camera e Senato.Terminato il mandato, passa all’Ufficio Acquisti, dove si occupa della preparazione dei bandi di gara. Grazie al suo approccio etico e trasparente, riceve l’incarico di redigere il regolamento dell’Albo per la Gestione dei Fornitori, che segue con grande attenzione, introducendo un sistema d’iscrizione informatizzata – una soluzione innovativa per l’epoca, capace di garantire maggiore chiarezza e correttezza in un settore particolarmente delicato.

Oggi, in pensione, si definisce un felice viaggiatore nel gusto, dedicando il suo tempo a tutto ciò che è bello e buono. Raffinato, colto e curioso, è un appassionato osservatore del comportamento umano, convinto che l’estetica contenga in sé l’etica, e che il giudizio del percepire assorba quello del bene e del male. I suoi mentori sono stati Harold Bloom e Gillo Dorfles, ai quali ha dedicato una piccola elaborazione in chiave borbonica dal titolo “Pare brutto!”. Sommelier dal 1999 e attento critico enogastronomico, scrive per “James Magazine”. Studia con passione la storia della cucina italiana, con particolare interesse per le sue origini più antiche, fino alla Mesopotamia, portando avanti un dialogo costante tra cultura, gusto e conoscenza.

Mail: aristocraticodelgusto@gmail.com