Marco Crimi – Vivon 4.0

Marco Crimi è un visionario attento all’ambiente, formatore per aziende e istituzioni. Appassionato di tecnologie all’avanguardia, si è profondamente immerso nello studio della tecnologia blockchain che ritiene fermamente abbia un grande potenziale per rivoluzionare le catene di approvvigionamento in termini di trasparenza dei dati, immutabilità e condivisione decentralizzata. Questo percorso gli ha portato competenze come Blockchain e Web3 Community manager oltre che esperto certificato in NFT, Metaverso, Realtà Virtuale, Mista ed Estesa. Dopo 37 anni di esperienza pratica in ruoli di leadership etica, team building e gestione, valutazione e gestione del rischio, implementazione di programmi complessi, utilizzo della simulazione per scopi formativi, ha scelto di dedicare le sue competenze a un progetto ambizioso: creare un’azienda che porti la massima trasparenza nella filiera agroalimentare, dal campo alla tavola. Nel 2021 Marco ha fondato Vivon 4.0 insieme a Giancarla e Laura offrendo una piattaforma basata su Blockchain che permette di tracciare ogni fase del processo della catena di approvvigionamento, inclusa la fase di spedizione dai produttori ai consumatori. Crede che combinare la blockchain con sensori e intelligenza artificiale possa essere la soluzione perfetta per garantire l’autenticità dei dati lungo l’intera catena di approvvigionamento, eliminando l’intervento umano. Il nome “Vivon” affonda le sue radici nell’esperanto, la lingua internazionale, dove significa “Io vivo”, una scelta che riflette l’universalità e l’interconnessione che il progetto aspira a creare. Il suffisso “4.0” richiama direttamente l’Industria 4.0, sottolineando l’impegno verso l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale del settore agroalimentare.

Nel dinamico panorama del settore agroalimentare contemporaneo, Vivon 4.0 emerge come una soluzione rivoluzionaria che vuole ridefinire i paradigmi tradizionali della filiera alimentare. Lanciato nel 2021, questo progetto innovativo integra sapientemente blockchain, Internet of Things (IoT), realtà aumentata e intelligenza artificiale per creare un ecosistema digitale completo e all’avanguardia. La piattaforma si distingue per Ovoland, una vibrante comunità digitale che funge da punto d’incontro tra produttori e consumatori, facilitando connessioni dirette e promuovendo la trasparenza lungo tutta la filiera. Un elemento distintivo di Vivon 4.0 è l’integrazione di bot di intelligenza artificiale avanzati che forniscono modelli predittivi sofisticati per l’ottimizzazione della filiera produttiva. Questi sistemi AI analizzano continuamente vasti set di dati provenienti da fonti diverse – dai dati dello storico delle produzioni precedenti ai sensori IoT e alle tendenze di mercato, dalle condizioni meteorologiche ai pattern di consumo – per generare previsioni accurate e raccomandazioni personalizzate. I produttori possono così anticipare la domanda di mercato, ottimizzare i cicli di produzione, ridurre gli sprechi e pianificare in modo più efficiente la distribuzione. Il sistema di AI fornisce anche alert preventivi su possibili criticità nella catena produttiva e suggerisce azioni correttive in tempo reale.

L’e-commerce integrato nella piattaforma rappresenta un salto qualitativo nel commercio elettronico di prodotti agroalimentari, con ogni prodotto completamente tracciato e certificato sulla blockchain, arricchito da contenuti digitali che raccontano la storia dei produttori e dei loro metodi di produzione. La rete di sensori IoT implementata permette un monitoraggio in tempo reale delle condizioni ambientali e della logistica, mentre le tecnologie di realtà aumentata offrono esperienze immersive uniche, dai tour virtuali delle aziende agricole alla visualizzazione 3D dei processi produttivi. L’impatto di Vivon 4.0 sul settore agroalimentare è particolarmente significativo per le PMI, che possono accedere a tecnologie avanzate a costi sostenibili, digitalizzare i loro processi e aprirsi a nuovi mercati. Il progetto pone particolare enfasi sulla sostenibilità e l’economia circolare, promuovendo attivamente la riduzione degli sprechi alimentari, l’ottimizzazione dei consumi energetici, le pratiche agricole sostenibili e l’introduzione del baratto a parità di valore fra i componenti della comunità.

I consumatori beneficiano di informazioni complete e verificabili, accesso diretto ai produttori e la garanzia di autenticità dei prodotti, partecipando attivamente alla crescita stessa della comunità. Attraverso un sofisticato sistema di storytelling digitale, ogni prodotto sulla piattaforma racconta una storia unica attraverso contenuti multimediali interattivi, documentazione fotografica e video, preservando e promuovendo metodi di produzione tradizionali, culture locali e biodiversità agricola. Le prospettive future del progetto includono l’ampliamento della rete di produttori, l’espansione geografica e l’implementazione continua di nuove funzionalità, mantenendo un focus costante sulla ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e sull’ottimizzazione dei processi. In conclusione, Vivon 4.0 rappresenta un esempio emblematico di come l’innovazione tecnologica possa trasformare radicalmente un settore tradizionale come quello agroalimentare. La piattaforma non si limita a risolvere le sfide attuali della tracciabilità e della trasparenza, ma sta attivamente costruendo un futuro più sostenibile e connesso per il settore. La combinazione sinergica di Ovoland, e-commerce con prodotti validati in blockchain, modelli predittivi basati su AI e tecnologie innovative crea un ecosistema completo che beneficia tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori finali. In un’epoca in cui sicurezza alimentare, sostenibilità e trasparenza sono priorità assolute, Vivon 4.0 si configura come un modello pionieristico che mira a diventare uno standard globale per la gestione della filiera agroalimentare del futuro, dimostrando come la tecnologia possa essere utilizzata non solo per ottimizzare i processi esistenti, ma anche per creare nuovo valore e opportunità in un settore fondamentale per l’economia e la società.

Doc Italy e la quarta rivoluzione industriale

“Ed eccomi qua , pronto ad iniziare una nuova avventura trascinato dall’entusiasmo di Tiziana che mi ha coinvolto in questo splendido progetto. Forse questo non è il modo canonico di iniziare un articolo ma essendo un visionario, non sono abituato a rimanere all’interno di recinti e strutture rigide, per cui scriverò cercando di connettermi al lettore interessato a quanto scrivo. Ecco, appunto, di cosa scrivo? 

Scriverò di tecnologia. 

Forse già qualcuno ha avuto un sussulto e si starà chiedendo che c’entra e perché mai scrivere di tecnologia fra articoli e recensioni di maestri del gusto e storie di sapori e tecniche culinarie sopraffini. Il motivo è semplice, stiamo vivendo una rivoluzione anticipata già nel 2016 da Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum di Davos che disse: “In ogni rivoluzione c’è un momento in cui il cambiamento diventa irreversibile. È allora che il quadro di riferimento muta radicalmente e tutto è destinato a non essere più come prima. 

Quel momento è arrivato, si chiama “quarta rivoluzione industriale”. Ciò che renderà questa rivoluzione diversa da quelle che l’hanno preceduta sarà la velocità, la portata, l’intensità con cui si manifesta e l’impatto che sta già esercitando su interi sistemi. Questa rivoluzione, renderà possibile l’impossibile, verranno rimodellati gli scenari economici, sociali, culturali e verranno cambiate le nostre vite e quelle delle generazioni future.  Tutto cambierà e ci cambierà, poiché sarà necessaria una nuova mentalità, più flessibile ed aperta alle innovazioni. L’internet di domani sarà qualcosa di molto diverso da quello che attualmente conosciamo. Si parla, infatti, di miliardi di oggetti che, dotati di sensori e connessi alla Rete, influenzeranno nei prossimi anni gran parte dei settori lavorativi, dall’industria, al commercio, al sistema bancario, fino alle attività più private dell’individuo. Per questi motivi la tecnologia con cui ci dovremo confrontare è detta dirompente, o per utilizzare un termine inglese disruptive, la forza e la potenza con cui entrerà nelle nostre case influenzando le abitudini di tutti noi saranno non paragonabili a quanto abbiamo sperimentato finora. 

Tuttavia, prima di fare un veloce cenno a tali tecnologie, mi sembra doveroso voltarmi indietro e rievocare le precedenti rivoluzioni industriali. La prima rivoluzione industriale è avvenuta nel 1784 e l’elemento che la scatenò fu la nascita della macchina a vapore e la meccanizzazione della produzione.  La seconda rivoluzione avvenne nel 1870 e fu caratterizzata dall’avvento di tre elementi ovvero l’elettricità che diventando sempre più diffusa consentì l’avvio della produzione di massa, il motore a scoppio e l’aumento dell’utilizzo del petrolio come nuova fonte energetica. La terza rivoluzione avvenne nel 1970 con la nascita dell’informatica, che ha dato successivamente origine all’era digitale.

La quarta rivoluzione industriale, avrà come elementi caratterizzanti l’automazione e l’interconnessione dei processi produttivi. Allora, facciamo cenno a queste tecnologie dirompenti che consentiranno l’utilizzo di strumenti nuovi con modalità finora sconosciute. L’Intelligenza Artificiale, la realtà aumentata, la blockchain e l’Internet of Things (IoT) rappresentano senza dubbio un connubio estremamente potente per permettere l’esplosione e la diffusione capillare della quarta rivoluzione industriale. Ma la domanda è sempre la stessa come si potrà utilizzare e quali benefici porterà alle eccellenze produttive di cui si occupa questa rivista? 

Presto detto, la citata tecnologia diventa uno strumento che consentirà di acquisire un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. In aggiunta, permetterà di tracciare in maniera del tutto nuova, avvolgente e coinvolgente i comportamenti virtuosi messi in atto durante tutto il processo produttivo.  Questa tracciabilità sarà spendibile con i clienti che diventeranno sempre più consapevoli ed esigenti nel conoscere l’origine di ogni prodotto che decideranno di acquistare. La tracciabilità diventa quindi il bagaglio di valore di ogni singola azienda. La condivisione dei processi produttivi in modalità trasparente, veritiera e non modificabile garantirà il successo e rafforzerà la tradizione di un marchio. In tutto questo la tecnologia contribuirà a far vivere ai clienti un’esperienza emozionale unica e profonda che li accompagnerà in un viaggio all’interno delle singole aziende trasmettendo la storia, la passione e la serietà di un produttore di qualità o di tutti coloro che esaltano l’eccellenza del Made in Italy che è il vero collante fra tutti noi della grande famiglia Doc Italy. 

Pertanto, da Ambasciatore per la Ricerca e l’Innovazione e startupper non potevo non scrivere di tecnologia in questo momento di totale trasformazione in cui sarà vitale abbracciare il cambiamento in maniera consapevole per rimanere competitivi sul mercato. La rubrica sarà uno spazio a disposizione della comunità Doc Italy per interagire con le aziende e gli chef su come utilizzare la tecnologia dirompente per valorizzare e certificare la qualità. La tecnologia quindi non come spauracchio bensì come amica. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione della comunità l’esperienza maturata negli anni in termini di tracciabilità certificata da Vivon 4.0, il mio sogno diventato realtà. Se avete letto fin qua, allora siete pronti per il viaggio, pertanto allacciate le cinture e partiamo!”

Marco Crimi – Articolo Doc Italy Magazine

Mail: marco@vivon.info

Dott. Simone Genangeli

Simone Genangeli classe ’84, dopo aver conseguito il diploma classico presso il liceo Villa Sora di Frascati, intraprende un brillante percorso accademico nel campo dell’economia e della finanza. Nel 2004 inizia gli studi in Economia Aziendale presso l’Università Tor Vergata di Roma, dove consegue la laurea triennale. Nello stesso anno prosegue la sua formazione iscrivendosi alla LUISS Guido Carli, dove ottiene la laurea magistrale in Finanza Aziendale con una tesi dal titolo “Alleanze strategiche nel settore automotive”.

Durante la stesura della tesi magistrale, nel gennaio 2011, frequenta il Master di primo livello in Mercati Finanziari presso l’Università Tor Vergata, finanziato da Banca Fideuram in partnership con Il Sole 24 Ore, nell’ambito del progetto “Essere Fideuram, Essere Consulente”. Questo percorso formativo, mirato all’inserimento di giovani professionisti nel mondo della consulenza finanziaria, segna l’inizio del suo cammino professionale.

Nel maggio 2011, Simone inizia la sua carriera come Private Banker all’interno del gruppo Fideuram, con l’obiettivo di sviluppare, gestire e consolidare un portafoglio clienti di alto profilo. Da allora, dedica la propria attività alla gestione di patrimoni privati e corporate, elaborando soluzioni personalizzate basate sulle esigenze e sugli obiettivi di ciascun cliente.

Il suo approccio si distingue per la profonda attenzione alla relazione umana e alla fiducia reciproca, elementi che considera fondamentali nel suo lavoro. Disponibilità, empatia e capacità di problem solving sono i pilastri del suo metodo, orientato a offrire un servizio di consulenza finanziaria d’eccellenza, capace di rispondere con professionalità alle sfide e alle preoccupazioni dei clienti. Il suo compito è quello di gestire patrimoni privati e contesti corporate secondo delle soluzioni personalizzate, che nascono dalle esigenze dei clienti stessi. Gestisce e risolve le difficoltà, le preoccupazioni di tutti coloro che gli hanno affidato i propri risparmi, con l’obiettivo di erogare un servizio di eccellenza per tutti.

Nel marzo 2021, grazie alla collaborazione tra Fideuram e l’Università Cattolica di Milano, consegue la qualifica di Wealth Advisor ovvero un consulente patrimoniale che svolge un ruolo concepito sulla base di un ampio rapporto fiduciario, che oltre a dedicarsi alla pianificazione e gestione dei risparmi, alla pianificazione previdenziale, alla tutela della persona e della famiglia, si occupa di fare consulenza anche sugli aspetti extra-finanziari come il passaggio generazionale, l’asset protection, e degli altri servizi legati alla complessità di un patrimonio importante.

Oggi, Simone Genangeli rappresenta un punto di riferimento nel panorama della consulenza patrimoniale italiana, un professionista capace di coniugare rigore tecnico, visione strategica e un approccio umano fondato sulla fiducia, la responsabilità e la trasparenza.

Mail: sgenangeli@fideuram.it