Azienda Agricola Maceroni

L’azienda Agricola Maceroni è situata a Ceprano, in provincia di Frosinone, nel cuore della Ciociaria.

L’azienda ha origini antichissime, oggi è gestita da una giovane imprenditrice, Caterina Maceroni, con un allevamento di circa 80 vacche da latte. L’azienda ha un piccolo laboratorio dove viene trasformato parte del latte prodotto in latte fresco intero pastorizzato, non omogenizzato, e la restante parte in formaggio primo sale, formaggio stracchino, ricotta, yogurt (bianco, cereali, mirtilli), dessert panna cotta e budino al cioccolato.

La qualità dei prodotti deriva essenzialmente dall’elevata qualità del latte che rappresenta la produzione principale (circa 550 litri al giorno).

Il patrimonio genetico delle bovine e l’alimentazione di queste ultime con solo materie prima (non si fa uso di alcun mangime, colza, filler, scarti industriali alimentari e caseari e di latte in polvere medicati e non) rende il latte digeribile e particolarmente sapido.

Il latte dà al consumatore una gradevole sensazione di sazietà senza fastidio, retrogusti e disturbi di carattere fisico.

In materia di produzione del latte il nostro know – how non è solo il risultato di un perfezionamento avvenuto negli anni in modo empirico ma è soprattutto il risultato di numerose collaborazioni con istituti zooprofilattici e dipartimenti di scienza degli alimenti.

Negli anni 2005-2007 è stata scelta come azienda pilota dalla regione Lazio per il progetto di ricerca: “Determinazione del polimorfismo genetico al locus della caseina dei latti individuali prodotti in azienda”.

Anche per i formaggi sono stati adottati gli stessi principi a cui l’azienda si è ispirata per la produzione del latte; utilizzando esclusivamente sale, caglio e all’occorrenza fermento lattici vivi.

Non vengono eseguiti processi di standardizzazione né di tipo meccanico né di tipo chimico finalizzati al miglioramento dell’aspetto e della consistenza dei prodotti.

Poiché il latte è utilizzato tale e quale i formaggi presentano leggere sfumature di colore giallo paglierino ovvero il colore proprio del latte vaccino.

La metodologia adottata per la produzione del formaggio primo sale, ade esempio, è stata ottenuta dalla rivisitazione della ricetta di famiglia.

In particolare è stata definita una procedura capace rimodellare perfettamente il ciclo termico del processo di lavorazione del formaggio di “nonna Maria”, quando per fare il formaggio usava pentola posta su treppiede. La procedura è stata modernizzata grazie alla strumentazione elettronica (vasca polivalente) che consente, a differenza della pentola su treppiede, un puntuale controllo della temperatura e quindi delle acidità coinvolte nel processo di produzione.

L’azienda è così riuscita a riprodurre l’esatto formaggio di “nonna Maria” oltretutto con caratteristiche chimico-fisiche notevolmente superiori: un formaggio dal sapore antico ma lavorato con tecnologia moderna. La ricotta invece è ancora prodotta con la pentola su treppiede in modo del tutto naturale. Al siero viene aggiunto solo un goccio di aceto di vino.

Chi sceglie un prodotto dell’azienda Maceroni abbracci anche il nostro modo di fare agricoltura: un modello di agricoltura “equilibrato” secondo il quale gli eventuali trattamenti terapeutici, solo se necessari, sono rivolti all’esclusivo miglioramento del benessere animale e non finalizzati all’incremento smodato della produttività.

 

COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE E FONTINA VALLE D’AOSTA

La Fontina DOP è il formaggiosimbolo della Valle d’Aosta, vera  regina dei prodotti tipici dellaregione.

La Cooperativa Produttori Latte e Fontina da 50 anni gestisce la  maturazione in grotta della Fontinaprodotta dai suoi soci. Fin da allora, l’attribuzione del marchio Denominazione di Origine  Protetta (DOP) garantisce lamigliore qualità del prodotto.Eccelle  tra i formaggi di montagna per la sua pasta morbida ed elastica,  fondente, intensamente profumata, con un’occhiatura non eccessiva. L’amabilità del suosapore la fa diventare sposa ideale per mille ricette, lasciando che la fantasia trovi sbocco per  qualsiasi creazione e abbinamento.

Formaggi Chiodetti

Il punto vendita aziendale è rimasto dov’era, a Civita Castellana, sulla Flaminia, ma è stato completamente rinnovato. Elegante nella scelta dei colori, bianco, legno chiaro e nero, comunica immediatamente l’idea attorno a cui si sviluppa: mettere in risalto i prodotti nella loro unicità esaltandone la preziosità.  Il formaggio, dunque, pensato come un gioiello e  mostrato nella sua bellezza diventa l’idea centrale di un progetto che punta su un design pulito, essenziale e su un uso accorto delle luci.  “Vorrei creare un modello di punto vendita, immediatamente riconoscibile e accogliente, con una personalità definita. I clienti hanno apprezzato il cambiamento. È stato pensato anche l’angolo degustazioni perché vorrei rafforzare questo aspetto. L’attenzione al cliente è fondamentale” Giovan Battista Chiodetti parla di questo restyling con convinzione.

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Il suo legame con il formaggio parte da molto lontano, da quei pastori abruzzesi che negli anni ‘50 affrontavano con fatica e sacrificio la transumanza per trovare pascoli sempre rigogliosi. “Tutto è iniziato con il padre di mia madre, Francesco Mazzilli, che era di Alvi di Crognaleto in provincia di Teramo ed era pastore. Poi è arrivato mio padre Giuseppe, reatino, che ha imparato il mestiere e le tradizioni da mio nonno e per un periodo ha lavorato in un caseificio. Era il 1969 quando mio padre decise di mettere insieme questi due aspetti e provare a trasformare il latte che produceva: è nata così l’azienda Chiodetti. Questo fino al 1984 quando si è deciso di smettere l’allevamento e di concentrarci sulla trasformazione. Io sono entrato in azienda nell’88 e ho continuato un processo di rinnovamento che prevedeva ristrutturazioni e adeguamento alle nuove normative. Oggi abbiamo 15 allevatori di fiducia che ci forniscono la materia prima, sia latte di pecora che di vacca. Con loro c’è un rapporto consolidato negli anni, di conoscenza, di stima, di consonanza sui metodi di produzione.  sono tutti nel raggio di pochi chilometri  e il latte viene ritirato tutti i giorni”. Ci racconta Giiovan Battista Chiodetti, Gianni per chi lo conosce.

Chiodetti e carlo

“Un’esperienza familiare importante, una tradizione da conservare che sei riuscito a coniugare con un’alta tecnologia. Hai le celle-frigo studiate per i diversi tipi di formaggio e  sistemi innovativi di areazione e mantenimento delle temperature. La tua formazione al livello tecnico come si è maturata?” chiede Carlo Zucchetti mentre visitiamo la sala stagionatura, quella della salatura e dell’asciugatura. “Sono essenzialmente un autodidatta. Passione, insegnamenti familiari, letture e soprattutto il continuo confronto con i tecnici caseari hanno contribuito alla mia formazione. Oggi tutti i miei collaboratori sono formati, ma continuiamo comunque ad avere due consulenti di supporto.”

Grande energia e il desiderio di creare qualcosa di unico hanno portato Gianni Chiodetti al Fiocco della Tuscia che nel 2005 ha vinto il Premio Roma e continua ad essere uno dei suoi prodotti più ricercati. Formaggio di latte di vacca a pasta molle in crosta fiorita formata da muffe gentili, il Fiocco della Tuscia ha conquistato facilmente il palato dei consumatori per la delicatezza del suo gusto e per la  sua versatilità. “Come è nato il Fiocco della Tuscia ?” chiede Carlo mentre ne assaggia un pezzo. “Il Fiocco è nato da una serie di prove fatte insieme al Centro Sperimentale del Latte utilizzando una tecnica francese. Era il 2003-2004. Ma i risultati non mi convincevano, così ho iniziato a provare delle varianti, il risultato definitivo è arrivato dopo due o tre anni. Avevo bisogno di stabilizzare la fioritura  e di raggiungere quello che avevo in mente. Oggi siamo molto fieri dei risultati, produciamo tra i 700 e gli 800 Fiocco alla settimana.” Gli occhi piccoli, chiari e vivacissimi di Gianni si illuminano e comunicano tutta la passione e la dedizione verso il suo lavoro.

“Veniamo alla distribuzione, la parte su cui i produttori di qualità della Tuscia devono iniziare a lavorare più alacremente. Chiodetti Formaggi è  presente nel circuito delle COOP della Tuscia con tutti i prodotti, un bel risultato. E al di fuori della provincia di Viterbo? Come sono distribuite approssimativamente le percentuali di vendita?” chiede Carlo.

“La nostra produzione è assorbita quasi per il 60% dalla provincia di Viterbo, il 10-15 % arriva sui mercati romani e il restante va in Umbria e Toscana. Sicuramente l’ambizione, il desiderio più grande adesso è riuscire ad avere una presenza più significativa sulla Capitale, sarebbe bello poter pensare a un Fiocco sulla tavola della maggior parte dei romani ”.

“Il Fiocco merita decisamente una crescita in termini di vendite e di diffusione, è un prodotto davvero ottimo adatto a una tavola gourmet.  Ne abbiamo saggiato la qualità e la versatilità anche durante  Piacere Etrusco (manifestazione della Camera di Commercio di Viterbo), degustato a fette,  in accompagnamento ai primi piatti o utilizzato per il dolce come proposto da Andrea Fusco, chef stellato del ristorante Il Giuda Ballerino” ricorda Carlo, poi riprende “Prima di lasciarti ai tuoi clienti, un’ultima domanda: stai lavorando a qualcosa di nuovo?”

“Stiamo consolidando la nostra presenza sul mercato non solo con il Fiocco, ma anche con prodotti più tradizionali, come la ricotta Fiore della Tuscia e contemporaneamente cerchiamo qualcosa di nuovo da proporre. Adesso stiamo mettendo a punto uno stracchino e una sorta di erborinato, un formaggio particolare, ma su cui voglio ancora lavorare prima di farlo uscire.”

I clienti  si affollano davanti al banco, Gianni si scusa deve proprio andare, c’è chi lo chiama per un saluto, chi per un consiglio e lui non si sottrae,  con il suo sorriso accogliente e contagioso si rende disponibile per tutti.

 

 

Formaggi Chiodetti s.r.l.

Via Flaminia, 79

01033 Civita Castellana (VT)

Tel 0761/540005

Cell 335/1040742

Fax 0761/090027

E-mail: info@formaggichiodetti.it

Web: www.formaggichiodetti.it

Caseificio Corvino

L’amore per la terra, per gli animali e per la semplicità delle materie prime è ciò che ogni giorno ci ispira a creare prodotti di qualità, impiegando procedimenti e tecniche accurate. Questi principi ci sono stati tramandati dalla lunga tradizione familiare dell’azienda, quando le bufale venivano chiamate a raccolta con i rispettivi nomi, una ad una. Ancora oggi manteniamo quello spirito intatto, trasferendo l’esperienza maturata nel corso degli anni nella creazione di prodotti caseari eccellenti, senza rinunciare all’innovazione tecnologica delle nostre attrezzature. La nostra Azienda Agricola si dedica all’allevamento delle bufale, investendo le proprie risorse nel controllo della qualità del latte, attraverso un processo che si estrinseca in tre fasi fondamentali:

  • Selezione degli animali
  •  Controlli rigidi
  •  Conformità norme igienico-sanitarie
Il latte bufalino prodotto poi, giunge direttamente presso il nostro Caseificio, situato nell’agro di Cancello ed Arnone, nel territorio cosiddetto dei Mazzoni, vera culla dell’allevamento delle bufale e della trasformazione e produzione di Mozzarella di Bufala Campana D.O.P. Il nostro obiettivo è quello di portare sulle tavole degli italiani (e degli amici all’estero) tutto il gusto e la genuinità della vera Mozzarella di Bufala Campana DOP, poiché sappiamo che è con l’alimentazione che inizia il “buon vivere”. Sognamo di regalare ai nostri clienti una pausa attorno alla tavola in cui si possa conversare, rilassarsi e condividere sapori pieni e autentici; ed è per questa immagine che seguiamo tutte le fasi del processo produttivo con la massima cura.

CASEIFICIO CORVINO

la dolce freschezza del sapore antico

La vera mozzarella, quella prodotta con il latte di bufala, è una prerogativa della Campania dove da secoli, favorita dal clima mite e dalle fertili terre, si tramanda di famiglia in famiglia l’arte della trasformazione del latte bufalino. Si inserisce a pieno titolo in questa tradizione, che qualcuno fa risalire al XVI sec, il caseificio Corvino, un’azienda che, pur avvalendosi delle tecnologie più all’avanguardia, non dimentica il ruolo del “vecchio casaro” che, all’interno di un felice connubio fra innovazione e tradizione, si fa veicolo per la trasmissione dell’antica arte di “fare la mozzarella”, una maestranza che si tramanda di padre in figlio.

I Corvino svolgono con amore il loro lavoro, controllando ogni fase della lavorazione: dalla selezione degli animali alla scelta dei pascoli, dal rigido rispetto delle norme igienico alla conservazione, dall’incarto al trasporto che avviene rigorosamente con automezzi propri. Solo così il caseificio è in grado di consegnare su tutte le tavole una mozzarella freschissima che al primo morso libera il suo carattere dolce e deciso, in grado di deliziare, con il suo sapore antico, i palati più esigenti. Un sapore inconfondibile che solo il latte degli allevamenti bufalini della piana del fiume Volturno, al centro della pianura casertana, riesce a conferire a mozzarelle e bocconcini. Un sapore che ha valicato i confini nazionali per approdare sui migliori ristoranti degli Stati Uniti, in Giappone, in Vietnam, in Arabia Saudita e in Sud Africa.

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Biolà – prodotti a latte crudo

Biolà – Prodotti a Latte Crudo

Mio Nonno Giuseppe era un Mercante di Campagna, affittava terreni dai Nobili Patrizi romani nei tempi in cui le risorse dell’Agro Romano erano unicamente le pecore e le maremmane allo stato brado. Per fare la fienagione si dava lavoro a interi paesi in cui vivevano uomini e donne specializzati in questa o quella attività colturale. Ancora, fino a qualche anno fa, mi è capitato d’incontrare  persone anziane che mi raccontavano:
io ho lavorato pe’ Brandizzi, trebbievamo co’ tutti quelli der paese!”
Altri tempi!

Figuratevi che mio Nonno aveva una stalla di vacche da latte a Via dei Serpenti, in pieno centro di Roma!

Chissà che dicevano le ASL, o non c’erano?  Da non crederci!
Mio Padre  Giovanni era una persona stimata da tutti per la sua giovialità e per le sue competenze tecniche.

Uomo di grande intuito, negli anni ’70 precorse i cambiamenti del mercato e diede una spinta innovativa all’azienda.

Dopo un viaggio negli Usa applicò criteri di semplicità e funzionalità all’azienda. Costruì una stalla per vacche da latte che ancora oggi fa il suo dovere .

Poi, alla fine degli anni ’90 percepì ancora una volta il momento di cambiamento e optò per il sistema Biologico nel tentativo di sfuggire alla morsa della globalizzazione e della competizione dei Paesi Emergenti

Ora tocca a me, Giuseppe, la terza generazione.

Un detto popolare recita che la prima generazione costruisce,  la seconda mantiene e la terza ‘se magna tutto’ .

Sto cercando di evitarlo, ma gli eventi sono contro di me: Mucca Pazza,  Parmacrack Tanzi, poverino, che pena Yomocrack, Lingua Blu, Quote Latte, disaccoppiamento PAC , misure Agroambientali in forse , ingresso Paesi dell’Est, Granarolo, mettiamoci anche alcuni Politici nostrani , sistema Pesi e Misure applicato al latte crudo, la Meldolesi ed il Coli O 157, De Castro,  il prezzo del latte che crolla solo alla produzione , GGFF , Nas, ICQ , ICI , IMU,  PSR , Istituzioni locali e chi più ne ha più ne metta…

Anzi, se vedete un Cinese in giro con una borsa piena di contanti che vuole comperare una azienda agricola , mandatelo da me , ve ne saro’ grato !

Se Indiano o Russo e’ lo stesso , l’unico particolare imprescindibile e’ chiaramente la borsa piena di contanti

Ah ! dimenticavo i rapporti con  LE ISTITUZIONI, a parte la Loredana De Petris e gli Ass. Urilli e Smeriglio della Provincia di Roma con cui ho avuto ottimi rapporti collaborativi , per il resto :

Ricorso al Tar vinto contro il Com. di Fiumicino per una denuncia penale per cava abusiva con sanzione amministrativa per € 72.000,00 , su un mio terreno prelevavo della sabbia per lettiera delle vacche , su esposto di un ass. venatoria. Bilancio spesi € 8.000,00 tra Tar, Avvocato e consulenti ,  recuperati da sentenza soli € 2.500,00 perche’ il Giudice ha tenuto conto che il condannato era il Comune di Fiumicino.
Aggiornamento del 16/01/2013 La Giustizia e’ inesorabile , lenta ma inesorabile , ricevo da Gip di Civitavecchia condanna a pagamento di € 2.300,00  per tardiva comunicazione utilizzo reflui zootecnici nel 2008.

Causa contro Ente Parco Statale del Litorale Romano per parziale liquidazione danni avifauna in area Parco, persa ,  ricorso
12/2012  dopo un lavoro improbo , Valutazione incidenza , piano di taglio ,  per raccogliere i pareri favorevoli di Provincia, Regione Lazio richiesta indennizzo all’ Ente Parco Statale del Litorale Romano per mancato taglio boschivo  che nega il nulla osta perche’ dal 1998 non hanno ancora adottato il Piano di Gestione per il Parco .

Denuncia penale alla procura di Civitavecchia per ricettazione di reperti archeologici a seguito di una ispezione della GGFF per un controllo su un PSR di 7 anni prima ,  reperti trovati 50 anni fa da mio Padre a seguito di sistemazioni dei terreni

Psr 2007 , chiedo alla fine del 2007 contributi per realizzazione caseificio e macelleria , dopo inenarrabili peripezie me ne  liquidano nel 2012 la meta’ perche’ i lavori di ristrutturazione dei locali preesistenti  sono stati esclusi in quanto il Com. di Fiumicino chiedeva all’epoca una semplice comunicazione mentre i fuzionari Regionali pretendevano una DIA ! Anche qui , iter lento ma inesorabile !

– Dopo tre contraddittori inutili presso l’Ispettorato Provinciale con Regione Lazio :
– mi ha disdetto il contratto di affitto al 30 11 2012 e come me ad altri 150 affittuari
– nei passati  15 anni i vari contenitori Comune di Roma, Gepra, Risorse , gestori dei beni dell’ Ex Pio Istituto di S. Spirito, hanno sempre  affermato la volonta’ di vendere agli Agricoltori in affitto , ma di vendita non se e parla .
Che ci sia qualche interesse edificatorio di qualche pescecane sui terreni Ex SS Spirito, poi gestiti da Gepra , poi poi gestiti da Risorse , ora proprieta’ della Regione e gestiti dall’ Assessorato al Patrimonio ?

Con le nuove elezioni del 2013 , sono sicuro, cambiera’ tutto !!!

Accertamento ICI dal Comune di Fiumicino per un terreno agricolo edificabile ma coltivato con richiesta di appena € 40.000 per il 2006 . Ricorso, Avvocato, spese ….
– Aggiornamento Dicembre 2012, e’ arrivata anche quella del 2007 in tempo per evitare la prescrizione , altri € 40.000 richiesti . Ricorso, Avvocato, spese ….
Ho chiesto al mio fiscalista :
ma la disciplina dell’Ici (Dlgs 504/92) e la sentenza 15566 del 14 maggio 2010 della corte di Cassazione (sezione tributaria) non la conoscono ?     Risposta : Ce provano sempre e comunque  !

Multa € 6.000,00 da ICQ per una etichetta non corretta
Multa € 4.000,00 da Asl per latte non conforme
Esposti a raffica a Roma contro i furgoni in vendita diretta

Che vuoi di piu’ dalla vita ?  Quando fai una attivita’ che ti gratifica ma le Istituzioni fanno di tutto per farti sentire un CRIMINALE ?

Proprio questo desolante panorama mi ha spinto a cercare nuove risorse e visto che alcuni allevatori del Nord vendevano Latte crudo, mi sono detto: ” Perché non anch’io che ho un buon prodotto?”  E così armato di santa pazienza ho incominciato a districarmi in questo mondo sconosciuto con pochi precedenti nella VENDITA DIRETTA DI LATTE CRUDO.

Così come mio Nonno Giuseppe, così come mio Padre Giovanni…

Giuseppe Brandizzi